1922

Tre mesi di lavoro nella Basilica di Sant’Antonio a Padova con il pittore bolognese  Achille Casanova (esponente di spicco dell’arte liberty italiana, in quegli anni incaricato di un importante ciclo di  affreschi nella Basilica del Santo a Padova ) . Si avvicina così alla tecnica dell’affresco.
Esegue vedute della città di Padova.

1923

Inizia l’attività di affreschista nella chiesa di San Massimo a Collegno vicino a Torino.
Si dedica a ritratti (tra cui quello del Prefetto di Torino E.Palmieri). 

1924

Affresco di Sant’Antonio nella chiesa privata della famiglia Gardino a Poirino (TO).
Tiene scuola serale di disegno a Collegno.
Dipinge soffitti di casa Valle a Torino.

1925

Dipinti per la decorazione di villa Treves a Santa Margherita Ligure.
Dipinti per la decorazione del Restaurant du Parc al Valentino a Torino (distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale).
Grande quadro di rose bianche per “la Venere nera” Josephine Baker.

1926

Dipinti nell’Hotel Mignon a Santa Margherita Ligure.
Dipinti nel teatro dell’Istituto Arecco a Genova .
Affreschi nel Duomo di Ozieri in Sardegna.
Ritratti e paesaggi in Sardegna.
Soggiorno sul Monte Grappa con il Maestro Giacomo Grosso per eseguire paesaggi nei luoghi della Grande Guerra destinati al Museo alla memoria dei caduti sul Monte Grappa .
Affreschi nella chiesa di San Gerardo a Monza.

1927

Medaglia nella volta dello scalone della villa Antonietti a Monza raffigurante:
"Allegoria dell’arte tessile”.
Soggiorno per paesaggi sul Lago di Como.
Ritratti a Monza.
Inizia il suo primo grande ciclo di affreschi con la Chiesa Parrocchiale di Collegno (TO)
Si dedica al progetto per la decorazione del Santuario del Divin Prigioniero a Valle di Colorina presso Sondrio, sorto per adempiere al voto di don Giovanni Folci (Cappellano militare prigioniero degli Austriaci durante la Prima Guerra Mondiale) che, liberato alla fine del conflitto, volle dedicarlo ai prigionieri di tutte le guerre e spese la sua vita per mantenere questa promessa. Don Folci e Nicola Arduino si erano conosciuti sotto le armi in trincea e forse lì, da una condivisa aspirazione alla pace, era nato il progetto del Santuario.